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Agli americani piace spiare i selfie

06/06/2014

Ho letto un articolo su TechCrunch (bibbia del nerd geek) piuttosto intrigante secondo cui l’interesse della NSA (Agenzia per la sicurezza Nazionale americana) per il riconoscimento facciale sarebbe cresciuto proprio grazie alla moda di farsi i selfie.

L’attenzione sarebbe rivolta verso i social network, i servizi di mail e quelli di messaggistica istantanea.

La NSA sarebbe alla ricerca costante di nuovi software sempre più sofisticati nell’elaborazione del flusso di immagini. Diciamo che l’anima del Datagate è nel DNA americano e noi non possiamo che guardare come si attrezzano per spiare e controllare.

Ora lo so cosa starete pensando: “Maledetti americani, sanno tutto di tutti, arriveranno anche alla mia selfie con il chiwawa della vicina! Basta, chiudo Facebook, i social sono il male e io perdo troppo tempo a twittare….”.

Fermi tutti, niente mosse azzardate.

I social network non sono il male (neanche il bene eh, ci tengo a sottilineare la loro neutralità), ma non dobbiamo mai dimenticarci che quando condividiamo stiamo lasciando volontariamente qualcosa di noi al web e a chi ha accesso a questi dati. La scelta di un tag o di una condivisione, dev’essere quindi sempre consapevole e attinente a cosa vogliamo che sia lasciato al di fuori della nostra sfera privata e personale.

Perchè dall’altra parte “qualcuno” sta costruendo una grossa mappa di chi siamo e di che cosa facciamo e spesso colossi come Facebook posso essere d’aiuto a raggiungere questo scopo.

Detto questo, non dimenticatevi che come suggerisce TechCrunch, strumenti di riconoscimento facciale come “il tag suggerito” delle foto sono stati disabilitati in Europa nell’ambito di un’inchiesta sulla trasparenza dei dati e sulla protezione della privacy.

Io m’immagino che brutto lavoro dev’essere quello di chi supervisiona tutti questi selfie: adolescenti nei bagni con boccuccia ammiccante, palestrati con il selfie dei propri muscoli, addii al celibato con selfie della sposa prima di scappare dall’altare..

Per quanto mi riguarda, continuerò a farmi selfie indisturbata: facciamoli lavorare un po’ questi americani 😉

 

 

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