Nell’immaginario comune, l’Inghilterra è sempre stato il posto per eccellenza per il consumo di tè.
Pensate alle immagini della regina Elisabetta con una tazza di porcellana o a quelle dei Beatles.
Ma per chi come me vive a Londra, è chiaro che il trend sta visibilmente cambiando. Inoltre, secondo una ricerca di Statista, il 63% dei britannici beve regolarmente caffè, mentre solo il 59% beve regolarmente tè.
Londra è al momento invasa dalle caffetterie indipendenti e parte di catene come Starbucks, Costa, Caffe Nero. Mentre le teierie rimangono posti più legati alla tradizione e solitamente poco moderni.
Spesso sono locali per i turisti dove provare l’afternoon tea, ma si rilevano poco moderni per chi ha poco tempo e necessita di un’esperienza adatta ai ritmi di una grande città.
La gente ama lavorare nei caffè dove è possibile anche consumare tè, ma decisamente con una scelta meno vasta che solitamente propone chai tea, rooibos, uno o due tipi di tè neri e il tanto amato peppermint tea.
Inoltre, le grandi catene di supermercati come Sainsbury’s, Waitrose, M&S.. dedicano sempre scaffali più ampi al consumo di caffè da tutte le parti del mondo (se ne trovano di molti più tipi che in Italia).
Per rilanciare il tè nel Regno Unito, servirebbe avere spazi di degustazione collegati ai tanti tea shop che replicassero il modello dei coffee shop.
Ad esempio spazi enormi dove le persone possono lavorare da remoto, possibilità illimitata di sorseggiare la bevanda preferita immersi in una musica studiata per farti restare ancora di più lì.
Ma la crisi economica sempre più insistente, sta mettendo a dura prova le possibili sperimentazioni in questo campo.
E’ quindi triste pensare che invece di God save the Queen, siamo in un’epoca dove bisognerebbe dire God save the Tea!!
English version here:
“Why has coffee surpassed tea consumption in United Kingdom?”
In the common imagination, United Kingdom has always been the the best place for tea consumption.
Think of images of Queen Elizabeth with a porcelain teacup or those of The Beatles.
But for those like me who live in London, it’s clear that the trend is incredibly changing. Moreover, according to a Statista survey, 63% of Britons regularly drink coffee, while only 59% regularly drink tea.
London is currently full of independent coffee shops and chains like Starbucks, Costa, and Caffe Nero. Tea rooms, on the other hand, remain places steeped in tradition and usually less modern.
They are often full of tourists looking to experience afternoon tea but prove less modern for those with limited time who need an experience suited to the pace of a bustling city.
People love to work in coffee shops where you can also have tea, but the tea selection is typically more limited, often offering chai tea, rooibos, one or two types of black tea, and the beloved peppermint tea.
Furthermore, major supermarket chains like Sainsbury’s, Waitrose, and M&S dedicate larger shelf space to coffee from all around the world (many more types are available than in Italy).
To revive tea in United Kingdom, there should be tea tasting spaces connected to popular tea shops that follow the coffee shop model.
For instance, huge spaces where people can work remotely, an unlimited opportunity to sip their favorite beverage while immersed in carefully curated music designed to make them stay even longer.
However, the increasingly economic crisis is making it difficult to experiment in this field.
It’s sad to think that instead of ‘God Save the Queen,’ we’re in an era where we should be saying, ‘God Save the Tea!'”
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