E’ passata la mezzanotte. Anche oggi dormire sarà complicato. E allora penso ad una tazza di tè bianco, quello che mi piace tanto perchè ha il sapore delicato. Il tè che m’immagino sorseggiare dai nobili cinesi di un’altra epoca, di un altro mondo che non conosco ma che m’immagino da una vita.
Il tè bianco contiene poca teina (15 mg a differenza del tè verde che ne contiene 20), si ricava dai germogli che vengono scaldati sul fuoco o esposti al vapore dopo la fase dell’appassimento.
Si può definire un tè verde che non è stato sottoposto alla fase dell’arrotolamento e che essendo tra i tè il meno lavorato, è anche il più ricercato.
Viene prodotto nello Fujian in Cina e possiede forti proprietà curative: è un antiossidante, aiuta nella perdita di peso, riduce il colesterolo e regola la pressione sanguigna.
Il mio tè bianco preferito? Il Pai Mu Tan. Viene fatto essiccare in montagna (Cina, Fujian) e ha un sapore delicato ma a tratti pungente. Ancora ricordo la prima tazza di Pai Mu Tan quando lavoravo da studentessa in un noto negozio di tè di Barcellona.
“Ma davvero può stare in infusione anche 6 minuti, non diventerà amaro?”
“Certo”, mi aveva risposto la mia collega Maria “le sue foglie sono talmente resistenti che c’è chi le riusa per più di un’infusione”.
In commercio trovate senza difficoltà anche il Lin Yun White Downy della provincia di Guang Xi, a mio parere meno buono del Pai Mu Tan.
Si riconosce perchè ha le foglie meno corpose rispetto al Pai Mu Tan ( per intenderci, 50 grammi di Pai Mu Tan faticano a stare nelle normali scatolette di tè da 100 grammi) e un sapore leggermente più forte.
Tra i più costosi c’è l’Yin Zhen che viene raccolto solo 2 giorni all’anno e ha un sapore delicatissimo, un vero elisir per le nottate insonni.
Se siete ancora svegli a chiedervi il perchè dell’insostenibile leggerezza dell’essere, testate la soave leggerezza di una foglia di tè e fatevi una tazza di Pai Mu Tan.
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