Il World Business Forum Milano è uno di quegli eventi che si fa fatica a raccontare. Perchè ad ognuno lascia qualcosa di diverso.
Per chi non sapesse di che cosa sto parlando, Wobi è un forum dove vengono invitati tra i migliori esperti al mondo di business, marketing, personal branding, social media e molto altro. In generale chi sale sul palco di Wobi lo fa o per raccontare la sua storia di successo o per presentare case history di aziende o persone che hanno fatto la differenza nel panorama mondiale grazie all’intrapendenza.
Ogni anno cerco di carpire i consigli migliori e di riflettere anche i giorni successivi all’evento su quello che è stato detto. Questo è quello che ho imparato dall’edizione di quest’anno:
- Secondo Marcus Buckingham la maggior parte delle persone si focalizza sul potenziare i propri difetti piuttosto che sul potenziare i propri pregi e punti di forza. Assolutamente vero, specialmente noi italiani, crediamo sempre di essere meno bravi degli altri e per questo poco valorizziamo le nostre qualità cercando di essere bravi nel fare mille cose che magari non sono nelle nostre corde. Il key learning è semplice: fai una cosa e falla in maniera “cazzuta”, ovvero dedicandoci tutte le tue energie per migliorare.
- Prepararsi per un grande salto è un lungo, lunghissimo viaggio. Così Felix Baumgartner ha raccontato alla platea di come fin da piccolo avesse sempre pensato che se gli altri ti dicono che una cosa è impossibile, tu ci devi provare lo stesso. La lezione qui è semplice e lineare: il coraggio o lo si ha o non lo si ha. Si nasce con una propensione al rischio e alle sfide e se si è veri leader, si affilano queste capacità nel tempo per creare imprese epiche come il salto di Baumgartner.
- Sandy Carter ha espresso con semplicità un concetto che sta delineando il nostro presente e che sarà sempre di più il focus del nostro futuro: “I social hanno cambiato i paradigmi, dove il potere non è mantenere l’informazione, ma condividerla”. Nel tempo si perde l’importanza della trasmissione d’informazioni dove non è più importante chi detiene e veicola l’informazione di chi condivide ed elabora l’informazione stessa. Condivisione è potere; condivido quindi sono perchè rendo partecipi gli altri di un processo di cui l’importante non è chi condivide per primo ma che l’informazione passi attraverso più persone possibili.
- Senza narrazione non esiste strategia sui social. E qui s’incontrano i baffoni di Oscar Farinetti e il turbante di Mohanbir Sawhney: tutti i due hanno puntato l’accento sullo storytelling come mezzo che crea l’eccellenza nel marketing. Secondo Mohanbir Sawhney infatti, l’Italia sarebbe piena di un numero enorme di piccole botteghe, negozi e piccole imprese che se sapessero valorizzare il loro prodotto grazie alla storia che lo contraddistingue, avrebbero un grosso successo sui social network. Secondo Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, un prodotto che non viene narrato con sapienza non vale un tubo. In pratica dall’Italia all’India delle eccellenze il messaggio è chiaro: smettetela di pensare all’immagine più bella del vostro prodotto, è la storia che si porta dietro che fa la differenza.
Ci sono molti altri “messaggi nella bottiglia” che sono stati lanciati dal palco di Wobi. Io dalla mia isola solitaria, ho captato questi e li ho fatti miei. Come vi dicevo, Wobi è un’esperienza per ognuno diversa, quindi non stupitevi se sul web troverete qualcuno che ha captato messaggi nella bottiglia diversi da quelli che ho captato io 🙂
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